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Il reato di negazionsimo e le questioni del Confine Orientale

Di Maria Cipriano (---.---.---.251) 31 gennaio 2016 11:27
Maria Cipriano

Ma fatemi il piacere.

Le Camere farebbero meglio ad occuparsi d’altro, piuttosto che della Storia che non conoscono, o, peggio, della repressione dei reati di opinione, quindi non passibili di nessuna reprimenda, tanto meno del carcere. Tutto questo iperattivismo giustizialista ingenera piuttosto il sospetto che si abbia paura delle contro-argomentazioni altrui, delle idee non conformi, e in definitiva di chi non la pensa alla stessa maniera. Il che è il modo di procedere delle tanto deprecate dittature. In democrazia, a meno che non si tratti di una falsa democrazia, le opinioni vanno dibattute con la forza delle argomentazioni, della logica, e del possesso delle nozioni storiche, quando si parla di Storia. Esattamente come avviene nel mondo della Scienza, dove non si compì nessun progresso fino a quando fu impedito di parlare. E se non vi sono certezze assolute nella Scienza, figuriamoci nella Storia. C’è chi ha messo in dubbio la forza di gravità e la relatività di Einstein, e non è stato incarcerato o multato per questo. Io non mi sognerei mai d’impedire a Marco Barone di scrivere ciò che vuole, anche se in molte cose non la penso affatto come lui. Non mi sognerei mai di denunciare qualcuno per le sue idee, e mi fa ribrezzo pensare che altri lo possa fare. Voltaire ci ha insegnato la libertà di parola e di espressione, è stata questa la grande rivoluzione che ha mandato a gambe all’aria l’ancient regime e il Medio Evo. Ora qui si vogliono ripristinare i “roghi” mediatici, e non importa se dall’altra parte della barricata ci sono omosessuali, gente di sinistra, ex deportati di Auschwitz, o parlamentari ansiosi di compiacere l’europa.

La libertà di espressione è sacra, e chiunque l’attacca è un traditore dei diritti fondamentali dell’uomo. Questi esagitati agitatori di pene reclusorie, multe, risarcimenti e gogne contro chi non la pensa come loro, imparino piuttosto a difendere in modo più consono, obiettivo e civile le proprie posizioni, senza sbatterle in faccia agli altri e senza pretendere a tutti i costi che gli altri le debbano accettare a scatola chiusa, senza nemmeno il diritto di replica. 

Maria Cipriano 


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