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Gli equilibrismi di Berlusconi in politica estera

Di Elia Banelli (---.---.---.231) 7 settembre 2008 16:25
Elia Banelli

Mentre tutti i Ministri degli Esteri rinunciavano alle vacanze di ferragosto per lo scoppio della guerra tra Russia e Georgia, l’unico politico italiano che si godeva il sole alle Maldive con la sua giovane Chantal era il nostro glorioso Franco Frattini.
Al di là della tristezza dell’episodio, due considerazioni:
Per fortuna esiste ancora (per quanto?) un’opposizione civile e democratica al governo Berlusconi, che non è affatto "senza rivali per la fetta consistente dell’elettoraro dalla sua parte. (...)" ma che ogni giorno trova una fetta importante di cittadini (e purtroppo una parte minima della politica) che fanno il loro dovere per ricordare agli italiani che governo sciagurato (e che classe politica degenerata) ci ritroviamo.
Il feeling tra Berlusconi e Gheddafi non mi pare una grossa novità, mentre l’ambiuga gestione del conflitto in Caucaso ha evidenziato la difficoltà di essere contemporaneamente amici di George e di Vladimir.
Infine c’è da dire che l’Italia ha risolto i suoi problemi coloniali rispetto agli altri paesi occidentali, forse perchè l’Italia non ha mai avuto una vera e forte politica di espansione territoriale, eccetto le malcapitate Libia, Eritrea ed Etipia. Riparare i danni sarebbe davvero il minimo, ignorando anche le velleità autoritarie dei Gheddafi di turno.


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