Rendere conto >
Il Premier Renzi comincia a
mostrare i limiti di un “decisionismo” di facciata.
Per arrivare al voto del
Senato sulla prima lettura della Sua riforma si profila il rinvio ad una quarta
“inderogabile” scadenza. La prima, valevole anche per la nuova legge
elettorale, è rimasta a lungo fissata al 25 maggio.
Primo.
Non si può riformare
la Costituzione con un occhio ai voti ed uno all’orologio.
Secondo.
Non si può
proporre di fare lo scambio tra la “rinuncia” immediata al diritto di
espressione-critica sulla riforma in esame ed una generica futura
“disponibilità” a riconsiderare le riserve già espresse sul Suo Italicum.
Ergo.
Non sono certo i Senatori a doversi sentire “umiliati” da un confronto così ingarbugliato
e “condizionato”. E’ certo invece che la politica non recupera in credibilità riformando
il paese solo con gli annunci ed i colpi d’imperio.
Il tempo non cancella le
Voci dentro l’Eclissi esempio di coerenza, impegno …