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Intervista a Loretta Napoleoni: “l’Economista del Terrore”

Di Tomyai (---.---.---.158) 24 aprile 2009 15:29

Vi sono diversi esempi che dimostrano come il flusso di informazioni su Osama bin Laden e “al Qaeda” possa essere stato plausibilmente gestito con delle rivelazioni abilmente  piazzato da una relativamente modesta cricca di “esperti” ripetutamente interpellati dai media mainstream.

 

Ecco come ha funzionato: relativamente pochi ben collegati corrispondenti forniscono gli “scoop” che ottengono la copertura nelle relativamente poche fonti di notizie mainstream dove i parametri del dibattito sono stabiliti e la “realtà ufficiale” è consacrata per i raccordi più bassi nella catena delle notizie. Questo è ciò che viene chiamata propaganda, ovvero, meno garbatamente, guerra psicologica.

 

LR fa parte proprio di quella schiera di “esperti di terrorismo”, del livello più basso, che è stata parte fondamentale della preparazione della propaganda per l’11 settembre 2001.

 

L’autorevolezza di questi esperti è data proprio dal fatto di comparire in TV o sui giornali mainstream senza che le loro affermazioni possano essere messe in dubbio da nessuno; in questo modo la più grande menzogna se ripetuta più volte diventa verità.

 

Per un esempio recentissimo, vedi “Il capo di al Qaeda in Iraq: catturato, ucciso, mai realmente esistito, ora catturato di nuovo” a

http://www.infowars.com/al-qaeda-chief-in-iraq-captured-killed-never-actually-existed-now-captured-again/

 

Per quanto riguarda cosa sia realmente la fantomatica “al Qaeda”, meglio identificata come “il database” o, meglio, la rete militante islamica, guardate il film “ZERO – un’indagine sull’11 settembre”,

http://video.google.com/videosearch... An Investigation Into 9/11&hl=en&emb=0&aq=-1&oq=&start=10

 

 

Nell’analisi economica LR si inserisce nel medesimo filone, fingendo di non sapere che la crisi è sistemica, è cioè una crisi del capitalismo, la maggiore della storia che porterà ad una depressione più grave di quella degli anni ’30.


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