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Incisività del dissenso e originalità nel consenso, questa la forza di Renzi

Di (---.---.---.133) 7 luglio 2014 13:40

Cari Paolo e Giuseppe,

ritengo doveroso aggiungere qualche cosa.

A Paolo, che continua ad accusarmi di fanatismo, mentre difende GeriSteve che dice le stesse cose che ho detto io: io non sono assolutamente fanatico e sono molto obiettivo. Prova tu a guardare le cose da un punto di vista diverso; io lo faccio continuamente - è una mia deformazione professionale e lo so fare bene. Non do’ mai nulla per scontato, prova anche tu e vedrai che tante cose diventano meno certe di quanto sembrino. Non bisogna confondere la forza con la quale si sostengono certe idee con il percorso che ha generato tali idee. Spero di essermi spiegato.

A Giuseppe devo dire che quanto scrive mi lascia veramente perplesso: compie un’analisi abbastanza realistica, fino a un certo punto, e poi trae conclusioni in completo disaccordo con l’analisi. Il PD ha sempre voluto, e lo sta facendo ancora, inciuciare con Berlusconi. Gl’incontri a quattr’occhi di Renzi non sono altro che questo. In che cosa Renzi si distingue dai predecessori? Ma anche volendo chiudere gli occhi sul metodo e limitarsi alle proposte, che cosa c’è di buono in quello che Renzi promette? A oggi io ho solo visto una svolta autoritaria dell’assetto istituzionale (lasciamo perdere alcune cose minori, o non tanto minori, comunque negative). Giuseppe, non s’illuda! Non faccia come abbiamo fatto tutti troppe volte! Dobbiamo smettere di guardare la singola persona e abbracciare il quadro generale. Il parlamento di Renzi è lo stesso di Bersani e di Letta, l’Europa là fuori è la stessa di Berlusconi Monti Bersani e Letta. Non c’è ragione per credere che Renzi possa fare qualche cosa di diverso, e lo sta dimostrando - questo è il problema. Ricordi che anche Berlusconi, mentre l’Italia cominciava ad affondare, voleva stravolgere il quadro istituzionale. Anche Napolitano voleva, con il suo consesso di saggi, ricorda? Non le si accende una piccola lampadina pensando che, nella terribile situazione in cui ci troviamo, è perlomeno sospetto che un leader politico propugni riforme costituzionali quando ci sarebbe ben altro da fare, senza scomodare la Costituzione?

Cordiali saluti,
Gottardo


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