Un articolo si può condividere oppure no. Così come in politica le idee e i programmi di questo o quel leader, di questo o quel partito, possono riscuotere il nostro consenso oppure no. Sarebbe opportuno, tuttavia, che la posizione di ciascuno venisse civilmente argomentata: senza offendere e, soprattutto, senza sentirsi detentori della verità assoluta. Tale approccio, che sommessamente mi permetto di suggerire al mio interlocutore (xxx.xxx.xxx.60), oltre a dare maggiore credibilità alle proprie tesi, favorirebbe un civile confronto che rappresenta il sale della democrazia. Quando, al contrario, ci si limita ad usare frasi offensive (“Che articolo incredibile” – “Renzi è un contapalle e vuole distruggere la democrazia…”), si rischia con il proprio modo di fare di minare le fondamenta stesse di quella democrazia che, presumo, sta molto a cuore al mio interlocutore.
P.S.
Un confronto sereno, civile e democratico online non può fare a meno dell’utilizzo non dico di una foto, ma almeno di un nome e cognome.