Sig. 166, Lei non aggiunge nulla di nuovo al mio scritto: infatti le compassionevoli freddure fatte da individui come Lei, le ho giustamente anticipate alla fine del’articolo. Normalmente, quando non si condivide qualcosa, si argomentano le proprie tesi con le relative confutazioni. Questo fra persone normali e civili. Con Lei non è successo e non può succedere essendosi autorelegato nelle compassionevoli categorie di individui anzi ricordare.
Queste saranno anche comiche, ma le stupidaggini sparate da chi fra l’altro si trinceri pure dietro l’anonimato, non possono che suscitare un sentimento di profonda commiserazione. Che è quello che provo per Lei. Grazie comunque per il Suo intervento (sic!): è valso a dimostrare la fondatezza delle mie ossrevazioni.