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Grillo da Vespa: un percorso... naturale

Di (---.---.---.230) 20 maggio 2014 13:30

Caro Paolo, l’Italiano lo comprendo perfettamente. Il problema è concettuale, e la tua critica si ritorce contro di te.

Ho capito che non sei un sostenitore acritico, e va bene. Le due cose che non mi vanno giù sono: 1, che asserisci che è stupido (o peggio) parlarne. Io ritengo che si possa parlare di qualsiasi cosa, anche di quelle impossibili. Ma di euro, il solo parlarne per te significa essere demagoghi eccetera eccetera. 2, che è impossibile uscirne. Ci sono solo quattro politici che sostengono che è impossibile, e tu. Ma ti contraddici e scrivi anche "cerchiamo di non farci buttare fuori" (sono parole tue). Mettiamo pure che tu ti sia confuso, o che volessi essere provocatorio. Va bene, ma sbaglieresti lo stesso; qualsiasi accordo può essere rinnegato. E’ brutto, non è serio, è un classico dell’Italia, è vergognoso, è tutto quello che vuoi. Ma si può fare. Gl’Italiani, e non solo loro, hanno fatto anche di peggio.

Riconfermo la mia impressione: ti fai prendere più dall’impeto che dalla fredda razionalità.

Arriviamo a un compromesso: uscire dall’euro è una cosa difficile e pericolosa, ma certamente non impossibile. E se ne può parlare, se si citano dati concreti (per il passato e il presente) e teorie o progetti che possono sembrare sensati (per il futuro).

Nel momento in cui ti degnerai di smuoverti dalla tua posizione cieca ed estrema, allora possiamo discutere della eventuale convenienza di una simile scelta, che sarebbe un discorso interessante anche se spinoso.

L’avvio della discussione può anche essere logico e semplice: la Gran Bretagna ha scelto di entrare in Europa senza aderire all’Euro. Perché? Datti una risposta. Poi, se la risposta è che l’euro non era adatto per la Gran Bretagna, chiediti se l’euro è adatto per l’Italia. Ricordati le parole del primo ministro inglese che, riferendosi ai soldi pagati all’Europa, ha detto papale papale "io voglio i miei soldi indietro". Che figuraccia (e chi se ne frega)! Bada che io non stimo in modo particolare gl’inglesi, li conosco anche troppo.

Io concordo con te, e l’ho anche scritto. I problemi sono causati più dall’Italia stessa che non dall’Euro. Ma questo non significa che bisogna risolvere prima i problemi dell’Italia: potrebbe essere più comodo e più efficace eliminare l’Euro. E dico POTREBBE. O, detto in altre parole, potremmo non avere abbastanza tempo per risolvere i problemi italiani, ed essere prima obbligati ad uscire dall’euro, per poi risolvere i nostri problemi. Come dire: mi sta crollando il tetto sulla testa, e sarebbe meglio ripararlo invece di scappare. Ma se non faccio in tempo a ripararlo mi ammazza, e forse è più sicuro scappare e riparare il tetto in un secondo momento. Ti piace il paragone?

Ciao,

Gottardo


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