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Tumori e alimentazione. Errare è umano, perseverare è da Iena

Di Daniele Bernabei (---.---.---.171) 11 ottobre 2017 14:12
Daniele Bernabei

Mi permetto di entrare in questa discussione facendo osservare che una cura efficace può dirsi tale quando si individuano esattamente LE CAUSE che determinano l’insorgenza di una certa malattia.

A tutt’oggi le cure UFFICIALI per i cancro sono ben lontane da un approccio epistemologicamente valido che definisca l’eziologia primaria e remota delle c.d. neoplasie. Ci si limita a individuare fattori predisponenti o scatenanti. Invece di appellarmi alla comunità scientifica sono andato a vedere cosa scrivono gli utenti di queste cure. Parlo dell’ AIMAC https://www.aimac.it.
Orbene in questo sito ci sono libretti tematici su alcuni tipi di cancro. Se vado su quello del tumore alla mammella leggo testualmente:

"Il cancro della mammella è il tumore più frequente tra la popolazione femminile. Pur essendo le cause tuttora sconosciute, sono stati individuati alcuni 

Condizione che accresce le probabilità che un individuo sviluppi una particolare malattia. Per approfondire vedi la sezione fattori di rischio.

" title="" style="cursor: help; border-bottom: 1px dotted;">fattori di rischio: in primo luogo l’età (tant’è che oltre il 65% dei casi si riscontra in pazienti con più di 65 anni), seguita da..."

E così in tutti gli altri libretti tematici.

 Orbene se di un evento non si conosce l’origine, la causa scatenante, come può la medicina allopatica definirsi scienza?

Non lo è infatti in quanto il suo approccio è meramente statistico e materialistico senza possibilità di "poter ripetere l’esperimento ottenendo i medesimi risultati" (effetti collaterali docent).

Inoltre la validazione di una cura è affidata alla stessa comunità scientifica che tale cura dovrà adottare. Come chiedere all’oste se il suo vino è buono. A nulla valendo il controllo da parte dello Stato che non ha competenze e mezzi per controllare i protocolli di ricerca affidati alle stesse aziende produttrici dei farmaci (p.e.).

Con questo non voglio entrare nel merito di una discussione che si propone senza fine dove ciascuno espone le proprie ragioni, con una violenza direttamente proporzionale alla sua ignoranza.

Mi limito a consigliare a chi è filosofo di trattare le materie di sua competenza evitando di vestirsi dei panni di un ennesimo Piero Angela in erba. 

Che poi il fumo sia causa di cancro è ancora tutto da dimostrare in quanto ci sono fumatori che raggiungono venerande età senza mai ammalarsi di tumore ai polmoni. Tutt’al più potrà essere un fattore predisponente, che vale a dire un nulla di niente.

Infine per quanto riguarda le statistiche in merito alle citate cure bisogna verificare le loro fonti, la completezza, il metodo, i calcoli, le risultanze, gli algoritmi, LA LORO INTERPRETAZIONE...

Che la medicina non sia una scienza esatta lo dicono anche i medici (onesti) che si affidano ai 5000 ed oltre protocolli di cura sintomatici, senza sapere se la cura sortirà l’effetto sperato. Ma di quello che non funziona poco se ne parla.

Questo mi basta per essere scettico su affermazioni categoriche dettate, molto speso, da presunzione ed ignoranza specie se affidate all’abusato sistema del copia-incolla.


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