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Siria al voto: dopo Assad ci sarà Assad

Di Persio Flacco (---.---.---.137) 4 maggio 2014 23:43

Circa 70.000 morti fa, nel 2012, si sono svolte in Siria le elezioni politiche. Anche allora gli oppositori "in esilio" e gli "Amici della Siria" bollarono la consultazione come una farsa e rifiutarono di spendere qualche impegno per garantirne la regolarità e tentare di risolvere il conflitto per via democratica.
Invece, Francia in testa, venne preferito un metodo che con la democrazia non ha nulla a che fare: venne riconosciuto il CNS come legittimo rappresentante del popolo siriano.
Il motivo non è dichiarato ufficialmente ma è facile comprenderlo: Francia, USA e tutti gli altri "amici" che ha la Siria, sanno che il CNS non rappresenta la maggioranza dei cittadini siriani.
Tanto più oggi, dopo che i siriani hanno conosciuto la peggiore feccia di tagliagole e mercenari convenuti in Siria per "combattere contro il Tiranno e per la Democrazia".
Feccia convenuta da tutto il mondo attraverso l’accogliente Turchia (paese NATO), la Giordania, fedele alleato degli USA, l’Iraq devastato dalle divisioni e dall’anarchia lasciata dal civilizzatore Bush. E’ ovvio che oggi vincerebbe Assad le presidenziali, più facilmente di quanto nel 2012 il suo partito vinse le politiche: i siriani non hanno la vocazione al martirio e sanno che il regime è l’unico argine all’orda di assassini islamisti che è entrata nel Paese grazie agli "amici" occidentali e alle "democratiche" petromonarchie loro alleate.
Soltanto l’osceno circo mediatico occidentale non lo sa, i siriani lo sanno per averlo provato sulla loro carne.


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