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Presidenziali afghane: Abdullah vince il primo round puntando su hazara e voto interetnico

Di Enrico Campofreda (---.---.---.125) 29 aprile 2014 00:32
Enrico Campofreda

Gentile sig. Geri, critichi pure, un lettore critico è un lettore attento. Sto seguendo queste elezioni da Roma, i miei contatti afghani mi sconsigliavano una presenza in questo periodo per ragioni di sicurezza e non avevano torto visto quel che è accaduto a Horner e alla Niedringhaus.
Un articolo, mi passi l’ovvietà, è più stringato d’un libro. Nel pezzo in questione affronto un tema particolare. Ciò che lei dice attorno all’oppio coinvolge inevitabilmente anche la questione presidenziale. La famiglia Karzai, ad esempio, è stata in questi anni particolamente addentro i traffici di droga, tant’è che un fratello del presidente (Walid) è rimasto vittima d’un agguato molto simile a quelli che le mafie del grosso spaccio compiono per faide interne o trasversali.
I signori della guerra riciclati nelle istituzioni restano signori degli affari e questi affari trattano soprattutto di oppio, prima entrata della nazione afghana, assieme agli "aiuti" occidentali. Perciò le ho citato il libro che tratta anche quest’argomento. Se lei vorrà avere notizie sulle recenti imprese (d’ogni genere) che i nuovi clan al potere e quelli collaterali attueranno, appena ci saranno aggiornamenti sarò pronto a divulgare.


Un cordiale saluto, ecam

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