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Inquisiti e inquisitori

Di (---.---.---.11) 19 marzo 2014 16:56

Qualcuno mi cita la legge, il principio costituzionale, il regolamento elettorale che parla di governo eletto dal popolo?



Tra parentesi, con tutti i processi che ha avuto Berlusconi, il fatto che sia stato condannato in via definitiva una sola volta è dimostrazione di assenza di persecuzione da parte della magistratura. Perché se fosse vera la tesi del complotto, dovrebbe avere una sfilza di condanne avverse lunga un chilometro. Se era davvero innocente, gli esiti processuali passati lo hanno dimostrato, no? E allora dove sta questa persecuzione?

In uno stato di diritto come il nostro, che è molto garantista, i condannati possono accedere a cariche pubbliche tranne nel caso di condanne per reati di una certa pericolosità sociale, per i quali scatta come misura accessoria l’interdizione. Una delle cose che contesto a Grillo è proprio la mancanza di duttilità in tal senso, mettere sullo stesso piano un truffatore dello stato che ha distratto milioni di euro e una coppietta beccata a far sesso in auto nel buio di un parcheggio dimenticato ma colta in flagrante da uno zelante tutore dell’ordine. Per la legge italiana esiste una differenza tra i due reati, differenza codificata anche nelle misure accessorie che già prevedono l’interdizione da cariche pubbliche nei casi in cui sia necessaria.

Nel nostro stato di diritto, il presidente del consiglio non è eletto dal popolo. Nessun presidente del consiglio, nessun governo è mai stato eletto dal popolo. MAI.

Il fatto che vi siano alcune pronunciazioni o sanzioni irrogate dall’UE per la lentezza dell’apparato giudiziario significa che esso non sia super partes? No. Delle tre accuse (non essere super partes, non essere efficiente e spedito) dimostra le sole ultime due. E bisognerebbe anche valutare perché la giustizia in Italia non funzioni in modo efficiente, perché questo può corrispondere ad una volontà politica. Sarebbe interessante capire quali provvedimenti siano stati presi in passato per agire sull’efficienza dell’apparato giudiziario e chi li ha emessi.

I contribuenti risultano cornuti e mazziati se dopo le spese di processi lunghissimi non c’è certezza della pena per il reo, che per intervenuta prescrizioni o altri giochini evita di scontare quanto addebitatogli IN NOME DEL POPOLO ITALIANO.

E’ innegabile che una parte dei magistrati sia affetta da protagonismo politico. Ammesso sia vero (sarebbe da discutere la differenza tra l’operato della magistratura e i sunti attuati dai giornalisti politicizzati), ciò non significa che la magistratura nel suo complesso sia affetta da protagonismo politico. Quanti sono i magistrati italiani, in totale? Quanti sarebbero quelli affetti da protagonismo politico?

Il leader politico rappresenta milioni di cittadini se gode dei diritti politici e sta a quel leader politico rispettare le leggi dello stato italiano proprio per essere nella condizione di poter rappresentare i propri elettori, per responsabilità e rispetto nei loro riguardi. 
Se il leader politico infrange la legge, e infrange una legge che è risaputo avere come pena accessoria la sospensione di alcuni diritti, non è certo colpa della magistratura.
Nè il sistema giuridico funziona come alcune trasmissioni in cui c’è un caso da discutere, uno pseudogiudice/conciliatore che rappresenterebbe la legge, e una giuria popolare che mette i sassetti nella bilancia, convincendo il pubblico a casa che i processi li deve fare il popolino perché tanto quello che ha sentenziato il giudice della trasmissione non vale niente.

La legge italiana non funziona come il grande fratello, non è il pubblico a casa che stabilisce chi arriverà in finale o deve essere escluso. Berlusconi si è escluso da solo, mettendosi in condizione di non essere eleggibile.

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