Non so se qualcuno lo ha già fatto notare, non ho letto i commenti, ma se il centro destra si è scagliato contro Anno zero (la cui trasmissione è stata stavolta interessantissima) non è certo per le critiche alla protezione civile ... (che poi, in questa legislatura, si occupa soprattutto di grandi eventi come il g8 e i campionati di nuoto) critiche che avvengono sempre in casi del genere ed è del tutto normale in un paese democratico e vengono sempre messe in conto .... quanto perchè qualcuno ha fatto notare, durante la trasmissione, che le regole antisismiche dentro il piano casa erano un po’ diverse da quelle che il sottosegretario voleva dare ad intendere e soprattutto che *solo tre ore dopo il terremoto* è stato tempestivamente cancellato un codicillo (e aggiunto un altro), codicillo che, al contrario, prima eliminava alcuni lacci e lacciuoli, ritenuti troppo limitanti, codicilli che avrebbero favorito certi costruttori (pirati del cemento) che in abruzzo, con le case sventrate, sono apparsi al nudo ma di cui aveva già scritto Saviano nel capitolo Cemento armato del suo Gomorra. Quindi facciamola meno lunga con anno zero. Io non amo santoro ma ringrazio che ci sia almeno lui nella melassa televisiva che ci sommerge.
Del nuovo articolo che, nel disegno di legge, sostituiva il codicillo della vergogna, aveva scritto Gian Antonio Stella, il giorno prima, sul Corriere l’8 aprile, e poi ne ha parlato Travaglio e anche Settis ieri sulla Repubblica ...
Da Gian Antonio Stella, Eroi e vecchi camion, le due Italie, Corriere della sera, 8 aprile:
«Ed è sbalorditivo, oggi, tornare indietro soltanto di qualche giorno. E trovare la conferma che mai, prima dell’apocalisse di lunedì notte, erano state nominate parole come sisma o terremoti nella proposta edilizia del governo alle Regioni del giugno scorso, mai nella prima bozza di un mese del «piano casa», mai nell’intesa del 31 marzo. Mai. Oggi Claudio Scajola detta alle agenzie che il piano casa «dovrà essere utile anche per le protezioni antisismiche» e il nuovo documento dato alle Regioni, ritoccato l’altro ieri in tutta fretta, ha un «articolo 2» nuovo nuovo. Dove si spiega, sotto il titolo «misure urgenti in materia antisismica» che «gli interventi di ampliamento nonché di demolizione e ricostruzione di immobili e gli interventi che comunque riguardino parti strutturali di edifici, non possono essere assentiti né realizzati e per i medesimi non può essere previsto né concesso alcun premio urbanistico sotto alcuna forma ed in particolare come aumento di cubatura, ove non sia documentalmente provato il rispetto della vigente normativa antisismica».