"Ai privati sarebbe
quindi dovuto andare un indennizzo pari alla stima del capitale della banca,
cioè tra 5 e 7,5 miliardi di euro"
Questo punto è tutto da
vedere, perché nonostante quello che dice Bankitalia le quote nei bilanci delle
banche ammontavano, fino a prima del decreto, a molto meno, circa 1 mld di
euro.
"Ma le riserve nel patrimonio della Banca si accumulano anno
dopo anno grazie ai proventi dell’attività classica di una banca centrale, il
“battere moneta”. In quanto derivanti da una tipica attività di interesse
pubblico, queste riserve (così come le altre poste patrimoniali presenti nei
conti della Banca d’Italia, incluso ovviamente l’oro) non sono di proprietà dei
partecipanti, i quali possono vantare diritti solo in relazione al capitale in
senso stretto della Banca"
E’ interessante vedere
come, prima aumentano il capitale con le riserve (è di fatto un provvedimento
che non cambia il patrimonio netto di Bankitalia ma solo quello delle banche
private) e poi dicono che le riserve non vanno distribuite ai soci.
Contraddittorio, no?
I dividendi al 6% sono
solo il modo in cui si giustifica il valore delle quote sul mercato (gli utili
attesi). E se ne distribuiranno tanti di meno, nessuno si comprerà le quote al
valore nominale. Tutto sommato quindi, si distribuiranno più utili, nel breve
periodo. E nel lungo, chissà che non arrivi un altro aumento di capitale.
L’aumento del capitale di
Bankitalia non solo non era urgente, e quindi non doveva essere inserito in un
decreto, ma neanche necessario, perché è completamente ininfluente per
l’attività dell’istituto. Quindi, l’intero provvedimento è solo il frutto, di
uno scambio di favori tra Stato (che riceverà meno di un miliardo di tasse per
la rivalutazione delle quote) e banche private (che così aumentano il loro
patrimonio di complessivi 7 miliardi, e riceveranno più dividendi da
Bankitalia).
Bella porcata!
Cittadini del M5S
resistete!!!!!