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Una testa rotta al ghetto ebraico

Di (---.---.---.202) 25 gennaio 2014 22:24

<< Lei non è solo un rompipalle ossessivo e ossessionato, ma è anche un ignorante storico di notevole portata. Si vada a ripassare la storia prima di straparlare di comunismo che avrebbe "eradicato l’antisemitismo" endemico nell’europa orientale. >>

Se la vada a studiare lei la Storia, e soprattutto impari a leggere criticamente e a contestualizzare quello che legge. 
La presa del potere dei bolscevichi, in un contesto di profondo, antico, radicale sentimento antisemita diffuso in tutti gli strati sociali, ha cambiato lo status della minoranza ebraica: da nemico interno a quello di minoranza etnica, equiparata a tutte le altre minoranze del composito universo russo. I Bianchi invece, per reazione, e proseguendo nella solco della tradizione russa, scatenarono pogrom feroci nelle zone sotto loro controllo che causarono la morte di circa 200.000 ebrei.
Ha capito bene? I Bianchi, non i bolscevichi. E i Protocolli sono un prodotto dello zarismo, non del Comunismo. Ha capito? Sicuro? Se lo scriva.

Il Comunismo ha avversato le confessioni religiose e l’ideologia borghese e piccolo borghese dei grandi e piccoli proprietari. Se un certo numero di ebrei è stato perseguitato lo è stato quando rientrava in queste categorie, non in quanto ebrei. L’antisemitismo è incompatibile con il Comunismo, questo è sicuro.

<< Se poi vuole risalire anche a Marx e trovare qualche perla di sciocchezza benché Marx fosse di origini ebraiche - anche nella "Questione ebraica" lo può fare, ma bisognerebbe essere capaci di leggere, come minimo.>>

Vede, sia io che lei siamo capaci di leggere; la differenza è che lei è incapace di capire quando ciò che legge contraddice i suoi pregiudizi. La "Questione ebraica" non è un testo antisemita, è un testo politico.

<< Qui l’unico che "nasconde certe cose e ne esalta altre" è lei: anche i sassi conoscono le persecuzioni antisemite all’interno dell’Unione Sovietica e poi nei paesi satelliti. Ma evidentemente se uno ricorda certe cose sgradevoli lei si sente punto sul vivo. Cerchi almeno di non rendersi ridicolo con questo suo trasparente stalinismo d’annata. >>

Io stalinista? Vede che non capisce un ciufolo? Eppure nel mio post precedente era ben chiaro il giudizio negativo su Stalin e sulla involuzione autoritaria e personalistica da lui impressa alle istituzioni sovietiche.

<< Glielo ripeto, si vada a leggere il suo amico Ovadia prima sproloquiare le sue solite sbrodolate sulla propaganda sionista: "Stalin fu antisemita? A mio parere è difficile dare una risposta univoca. Perseguitò gli ebrei è certo, ma non diversamente da come aveva fatto con altre minoranze (...quindi se uno ammazza un po’ di rom insieme agli ebrei smette di essere un antisemita? >>

Vedo che un dubbio si è affacciato alla sua coscienza: prontamente represso, ovviamente.

Bene, mettiamola in questo modo, e vediamo se capisce: se lei afferma che Stalin rappresenta il Comunismo io affermo che Sharon rappresenta l’Ebraismo (cosa peraltro sostenuta fortemente dai sedicenti "veri sionisti", come quelli che recentemente hanno spaccato la testa ad un giovane di sinistra e picchiato un oratore ebreo in via Balbo). Di conseguenza, in base alla seconda affermazione, tutti quelli che si riconoscono nell’Ebraismo sono responsabili della strage di Sabra e Chatila.

La seconda affermazione è sicuramente indice di una mentalità antisemita e fascistoide; ma se lo è la seconda lo è anche la prima. Cambia il soggetto ma la mentalità è la stessa.

Attribuendo al Comunismo le responsabilità di Stalin lei ricorre allo stesso schema mentale antisemita e fascistoide. Che le si dica questo le rompe le palle, lo capisco, ma avversare il fascismo e l’antisemitismo significa avversare una certa mentalità, e non solo quando va a danno di ebrei. Dunque si rassegni.


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