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L’indifferenza di Equitalia verso i suicidi degli imprenditori

Di (---.---.---.228) 7 dicembre 2013 23:19

Funzionario dell’Agenzia delle Entrate pretende il pagamento di una tassa inesistente

Vi racconto la mia odissea con l’Agenzia delle Entrate, è di interesse collettivo, poiché ogni qualvolta inviano una richiesta di pagamento, chiunque potrebbe avere l’amara sorpresa di pagare la tassa che non c’è a causa di informazioni false, pur sapendo che sono false

La mia ultima busta paga del 31/12/2008, alle dipendenze dello stabilimento di laterizi Ala Fantini di Montemesola (Taranto) del Gruppo Fantini di Lucera (Foggia), è ingrossata di cifre in modo disordinato, magicamente però tutti questi numeri spariscono e non corrispondono al netto da percepire, infatti ricevo solamente € 3.126, pur tenendo conto della mensilità di dicembre, assegni familiari, lavoro straordinario, ferie non godute, 3 anni e 2 mesi di TFR dal 03/11/2005.

Pertanto, dopo svariate insistenze, avvio un procedimento legale contro tale azienda per chiedere il risarcimento degli emolumenti “reali” spettanti.

Premetto che ho lavorato già precedentemente con l’Ala Fantini, con un intervallo di 4 mesi e che il TFR del precedente rapporto di lavoro mi fu regolarmente tassato, e questo particolare della nuova assunzione è stata la causa di una parte del disordine in busta paga, poiché sono stati riproposti i Dati del TFR del precedente rapporto di lavoro, peraltro in modo confuso e senza incasso effettivo, e quindi l’Agenzia delle Entrate di Taranto mi ha chiesto la riscossione di € 2.897 di tasse relative ad esso.

Inoltre, tale azienda, si è appropriata indebitamente della somma di € 5.000, formalizzando falsamente in busta con la voce “restituzione dipendente”, come per stare a significare che in precedenza ho acquisito un prestito. In realtà non mai chiesto prestiti aziendali, né tantomeno ottenuti.

Mi sono recato ben quattro volte nell’Agenzia delle Entrate di Taranto, ogni volta hanno mostrato un vistoso disorientamento nel ricercare la causa di tale anomalia e infine per rispondermi, il direttore ha rimediato con un secco “è evidente che i Dati che ci ha fornito questa ditta sono falsi, ma noi abbiamo questi Dati, quindi paghi". Oltre al danno di essere stato derubato dal mio ex datore di lavoro, anche la beffa.

Venerdì 27 luglio 2012 mi sono recato nella sede del Gruppo Fantini di Lucera (Foggia) via san Rocco 45, per provare ancora una vola a discutere le incongruenze della mia busta paga direttamente con chi a suo tempo l’ha elaborata, il direttore amministrativo in persona, e nonostante le mie proteste mi ha riconfermato che la busta paga è a posto.

I 30 giorni utili per il pagamento sono scaduti il 03/08/2012 e non ho assolutamente intenzione di pagare “la tassa che non c’è”.

Considerazioni:

• In busta paga c’è una serie di voci TFR in apparenza figurative ed in conflitto con la matematica e la data di assunzione, messe a caso nella colonna delle competenze che non vanno a sommarsi nel Totale Competenze. Per cui mi chiedo che criteri usa l’Agenzia delle Entrate per avvalorare un presunto reddito in realtà mai incassato? nonostante che anche la documentazione da me portata in visione prova che non è possibile.

• I Dati falsi forniti dall’azienda Ala Fantini all’Agenzia delle Entrate sono considerati conformi, quindi secondo tale agenzia sarebbe regolare se ciò avvenisse sistematicamente con 15 milioni di dipendenti in Italia, se va bene per uno.. dimostra che va bene per tutti.

• Se all’Agenzia delle Entrate sono incapaci a respingere al mittente l’immondizia che gli giunge, o perché sono scarsi e non sanno usare gli strumenti che hanno a disposizione o perché sono pigri.. come si può contrastare l’evasione fiscale? poiché è possibile anche consegnar loro informazioni in malafede, tanto poi nessuno chiederà conto se sono autentiche.

• Ma non è un reato "falso ideologico" se un pubblico ufficiale procede nonostante la consapevolezza del contenuto non veritiero di un documento anche se redatto da secondi? (riferimento ai Dati inviati dal Gruppo Fantini di Lucera all’Agenzia delle Entrate di Taranto, fasulli ma considerati a norma da questi ultimi).

• E’ da riflettere che un imbecille, solo un demente può fare una busta paga in queste condizioni e a perseverare che è tutto normale, riesce ad intasare il lavoro e a trascinarsi dietro due importanti apparati statali (Giustizia e Fisco), senza che nessuno gli abbia chiesto una rettifica dei Dati prima ancora di far danni.

• Il dirigente dell’Agenzia delle Entrate di Taranto, a cui mi sono rivolto ufficialmente con una lettera di presentazione e reclamo, mi ha ingannato; la documentazione: cud 2005 e 2008, buste paga, lettera di licenziamento e assunzione, estratto contributivo inps ecc., che mi ha personalmente chiesto e fatti protocollare per ricostruire e correggere i Dati in loro possesso, a conclusione degli accertamenti non li ha più ritenuti validi sebbene provano che il contenuto di quel documento è falso. Non capisco per quale motivo me li abbia chiesti, visto che non sono serviti a nulla.. si poteva almeno risparmiare di chiedermeli. Mi pareva più un estorsore che un esattore.

• Dopo aver manifestato il mio disappunto con l’Agenzia delle Entrate di Taranto, mi sono recato nella sede aziendale a Lucera e prima di discutere del problema con il direttore amministrativo, ho chiesto un incontro con la Proprietà in persona, ma ha rifiutato di ricevermi.. pertanto tra il non far niente e ciò che è nelle mie limitate possibilità ho optato per il web, poiché la facoltà di trovare la “soluzione” l’hanno rimandata al sottoscritto, l’unico tra le parti a non avere nessun potere decisionale.

Stiamo parlando della più grande azienda italiana che produce laterizi, per cui avrebbero avuto sicuramente interesse ad evitare un danno d’immagine per poche migliaia di euro, poiché li ho avvertiti che sarebbe finito tutto online, compreso il filmato che immortala la bonifica dell’amianto fatta in modo illegale nello stabilimento di laterizi di Montemesola. Avvisato delle mie intenzioni anche il mio interlocutore, il dirigente dell’Agenzia delle Entrate di Taranto.

• Per obbligare poi gli uffici di Taranto a svolgere semplicemente il loro misero compito di rivolgersi direttamente all’azienda e non al sottoscritto, ho dovuto protestare e scomodare ministeri e uffici generali; mi hanno risposto, affermando l’impegno a risolvere la questione ed ho ricevuto "per conoscenza" la lettera di sollecito per tale azienda a inviare nuovamente il mio carteggio fiscale senza errori, e ancora oggi sono in a

Metto online il video dell’amianto bonificato illegalmente, contro la spettabile ditta Ala Fantini di Lucera, perché, per lucrare i miei €10.000, è stata favorita dalla stupidità del proprio direttore amministrativo, e non è stato un errore in buona fede poiché insiste che la busta è a posto nonostante l’evidenza e i problemi con l’Agenzia delle Entrate, quindi faccio in modo che non si concretizzi uno strampalato proverbio “la stupidità premia”, per cui cerco di rovesciare questa condizione, sperando che tenerli sotto pressione possa convincerli a restituirmi il maltolto ed a mettersi in regola con l’Agenzia delle Entratettesa degli eventi <?xml:namespace prefix o ns "urn:schemas-microsoft-com:office:office" /><o:p></o:p></span></font></font></p><font size="3" face="Times New Roman">

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