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Carceri, immigrazione, giustizia: proposte e contraddizioni del M5s

Di paolo (---.---.---.222) 11 ottobre 2013 17:02

Caro FDP

Se si affronta un problema di questo genere in condizioni "emergenziali" è un conto , se la situazione emergenziale diventa invece patologica ,ovvero rappresenta il quadro della "normalità carceraria italiana "nel corso di decenni , allora il discorso cambia . E cambia quindi anche il senso del ricorrere ad istituti come " indulto ed amnistia " . Tralascio quello della derubricazione dei reati minori che ha una sua ragion d’essere e tu ne citi alcuni aspetti . Infine , "più carceri " attiene ad una esigenza organizzativa di uno stato che pianifica le proprie strutture e che nulla ha a che fare con l’essere "duri e puri " , come tu dici probabilmente attribuendone un significato ideologico o politico, ma con l’esigenza di dare una sistemazione civile alla popolazione carceraria .E’ lo stesso problema dell’aver ospedali sovraffollati ed inefficienti , e difatti la tendenza è quella di spedire gli ammalati a casa come sacchi postali prima ancora di averli guariti .

Qui il sospetto è che si tenda a non risolvere il problema proprio per mantenere quella criticità che poi giustifica il ricorso a soluzioni di " pseudo emergenza " , delle quali ,guarda la combinazione ,poi beneficiano tutti i farbutti che sappiamo e che magari in carcere non ci sono ancora andati , ammesso e non concesso che un giorno ci finiscano . Uno su tutti , ovviamente .

Stendo un velo pietoso su Giorgio Napolitano , la cui storia politica mi è ben nota e che pertanto non riesce a sorprendermi più di tanto . Sui "grillini ", che hanno un margine di autonomia di pensiero asintoticamente tendente a zero, ovvero sono dei poveri robottini indottrinati e teleguidati , non vale più la pena di spendere neanche una parola . Peccato poteva essere la svolta politica per questo paese ,occasione mancata e forse irripetibile .
ciao


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