• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

Le centrali nucleari in Italia. Il caso del Garigliano (Prima Parte)

Di paolo (---.---.---.197) 28 agosto 2013 19:19

 Quello che volevo dire xxx.57 è che l’Italia era in pole position per quanto cocerne sia la parte teorica di fisica nucleare che le tecnologie sperimentali di ingegneria termo nucleare . Al danno del gap energetico si è aggiunto quello tecnologico industriale . E se pure i primi brevetti erano USA , non c’era alcuna barriera teorica che impedisse una produzione nostrana ,anche nell’arrichimento dell’uranio (già in funzione con siti pilota ). E’ macata la volontà politica ,la lungimiranza dei governanti e poi ,dopo Chernobyl , c’è stata l’ondata demagogica alimentata ad arte . Questa è la realtà.

Le suggerisco di soprassedere alla speranza di sviluppi applicativi della scoperta del bosone di Higgs ( o particella di Dio come malamente chiamata) .La scoperta sperimentale ha colmato una lacuna teorica del Modello standard e senz’altro ha aperto speculazioni su nuovi scenari di fisica delle particelle , ma da qui a parlare di ...ecc. ce ne corre .

Piuttosto la fusione nucleare ,tra pochi decenni potrebbe essere la strada da perseguire . Bisogna vedere come ci arriva l’Italia .


Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox