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Superare la dicotomia destra-sinistra. O anche no.

Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 12 agosto 2013 22:10
Fabio Della Pergola

Anche il commento è complesso naturalmente. Provo a rispondere sinteticamente.

A me sembra fondamentale sostenere che la differenza sia tra chi sostiene una naturale diseguaglianza e chi invece pensa ad una altrettanto naturale uguaglianza. Le politiche e le culture che alimentano le diseguaglianze sono di destra (secondo quanto detto in modo molto più articolato dai vari Rodotà, Bobbio ecc.) quelle che le contrastano sono definibili come “sinistra”. Non mi sembra che le “altre” contrapposizioni citate nel commento confliggano necessariamente con questa impostazione di base.

Con La teoria di Fagioli si fa un passo ben più radicale nel senso di affrontare l’essenza dell’essere umano (e quindi fondare una nuova antropologia) che in tutte le altre considerazioni citate rimangono più in superficie (a parte l’interessante “impulso prepolitico” di Revelli).

Quanto ai politici è ovvio che non basta definirsi di sinistra per esserlo davvero; inoltre non direi che questa sia una contrapposizione meccanicamente finalizzata al bipartitismo, basti pensare che è stata messa in discussione proprio quando il bipartitismo si è andato affermando.


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