Argomenti interessanti e complessi, a cui non si può
rispondere bene se non con un commento esteso almeno quanto l’articolo.
Mi limito invece a tre considerazioni:
1) E’ superfluo disquisire se la contrapposizione dx-sin ha
senso o no. Il punto vero è se una
contrapposizione unidimensionale possa rappresentare le problematiche politiche,
come lo si riteneva nella contrapposizione progressisti-conservatori. A me
sembra di no, mi sembra che ci siano altre dimensioni, come la contrapposizione legalità-mafia, o quella trasparenza-ragion di stato,
contrapposizioni che in Italia sono fondamentali, oppure le contrapposizioni
che scaturiscono da diritti e valori
individuali-delle minoranze-della società oppure da vantaggi economici contro conservazione dell’ambiente. A proposito:
quella "conservazione" sarebbe di dx o di sin?
2) L’idea che la contrapposizione dx-sin sia fasulla deriva
da fatti storici precisi: politici
formalmente di dx e di sin che di fatto hanno spesso e diffusamente collaborato nel
sostenere gli stessi interessi e la stessa politica.
3) L’idea che la politica possa essere sempre
rappresentata in chiave dx-sin è quella teoricamente
sottostante al bipartitismo. Io
quelle teorie le considero strumentali al potere
che, con due soli partiti li controlla bene entrambi e li utilizza per
contrastare la nascita di alternative.
GeriSteve