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La mediazione stragiudiziale: un’alternativa al tribunale

Di (---.---.---.153) 3 agosto 2013 22:54

Condivido il senso dell’articolo, ma sono in disaccordo con l’affermazione che il bravo mediatore sia colui che ispira fiducia ed empatia. E’ un’affermazione superficiale: in Italia non esiste una cultura della mediazione e quindi è ragionevole che al primo incontro il mediatore appaia più come un alieno che come un amico.

La competenza del mediatore è semmai dimostrata dalla sua capacità di accettare i pregiudizi nei confronti di una professionalità ancora poco conosciuta e di trasformare un contesto dove prevalgono ostilità e diffidenza in un luogo di conoscenza reciproca e di rispetto delle ragioni dell’altro. Impresa assai meno romantica del semplice suscitare empatia (ma qualcuno sa davvero cosa sia?), ma impossibile senza grande fiducia in se stessi e nel proprio ruolo, esperienza e competenza tecnica. Tutte qualità che si dimostrano in corso d’opera e non certo ad una prima impressione.
                                                Marina Altadonna

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