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Ridatemi Ratzinger

Di (---.---.---.78) 24 luglio 2013 14:15

La cosa più amara per quelli della mia generazione, è constatare quanti giovani (l’autore dell’articolo dichiara 29 anni), applichino il loro ingegno e la loro passione civica nella dietrologia e nel cinismo a prescindere. Neanche un barlume di speranza che la realtà delle cose possa essere davvero tale a quanto si vede, anche solo per una piccola percentuale.
Tanta sfiducia, senza portare uno straccio di prova su quanto si sospetta, è il vero e più grande male a cui dobbiamo purtroppo soccombere: più di una classe dirigente abietta, che anzi l’alimenta, più della mancanza di lavoro, dell’incertezza nell’avvenire.
Taglia le gambe alla speranza nel futuro e spalanca le porte alla cupezza ed alla disperazione: tutto diviene grigio, con qualche sfumatura che non cambia la sostanza del clima che respiriamo.
E quanti anziani si accodano, in una illusione giovanilista sessantottina.
Bene. Personalmente mi ribello e dichiaro, quì come nella mia cerchia di conoscenti, amici e parenti, che bisogna saper vedere anche le cose buone intorno a noi e, specialmente i meno giovani, devono dare, con parole ed azioni, messaggi positivi.
Il ritratto che Davide fa del pontefice, lascia pensare che egli sia il Demonio in persona, o un suo emissario: vuole, di grazia, sostenere con qualcosa di concreto le sue affermazioni? E, per piacere, senza cadere nella genericità.
Papa Ratzingher è antipatico e attento al richiamo del lusso; Papa Francesco è un furbo ipocrita che, per qualche misteriosa ragione masochista, rinuncia ai segni esteriori del potere temporale solo per abbindolare il popolo dei credenti.
E non sono un prete! Nè un bigotto! E neppure cattolico. Tanto per essere chiari!
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