Non so davvero cosa ci sia da chiarire, in questa vicenda: il Ministro degli interni è responsabile del suo ministero, il Ministro degli esteri non ha gradito che l’ambasciatore kazako disertasse la convocazione alla Franesina, non ha fatto nulla però ha stretto la mano a Alfano, Letta ha detto che nulla sarebbe andato impunito. Risultato, nessuno è punito e donna e figlia sono a Astana o chissà dove nelle mani di un dittatore con cui l’Italia fa affari, anche dopo Berlusconistan.
Affari appunto: questi spiegano il baciamani di Berlusconi a Gheddafi, questa storia brutta e tante altre americane.
In realtà, oltre le responsabilità evidenti politiche e morali di un apparato di governo è chiaro che nulla cambia. Il ministro Bonino sinora non ha neanche affermato che l’ambasciatore era sgradito e quindi se ne tornasse a casa sua e il Presidente del Consiglio dovrebbe, meglio deve, pretendere che le persone rapite grazie alla nostra, italiana, complicità e sudditanza o stupidità conclamata, vengano restituite senza perdere tempo.
Poi ci si augura che la magistratura non insabbi come al solito questi affari puzzolenti di un paese putrido in nome dello Stato inesistente.
Mi aspettavo di più da Emma Bonino. Alla prova dei fatti condivide lo spessore del governo di cui fa parte.