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Ue divisa sulla Siria: interessi di conflitto

Di GeriSteve (---.---.---.178) 5 giugno 2013 10:32

E’ vero che il nobel per la pace all’europa è immeritato, è vero che non c’è neanche il tentativo di costruire una unità europea in termini di politica estera, però....

Pesa la storia dei balcani, del Kossovo in particolare, che è ormai uno Stato-mafia, pesa la storia delle diverse primavere arabe dopo le quali hanno preso il potere forze islamiche reazionarie, tali da far rimpiangere i dittatori precedenti.


Ciò che manca in quelle parti del mondo è la cultura laica, progressista, libertaria, che non si esporta con le armi e non è esportabile in situazioni di tragici masacri.
Se l’europa intervenisse militarmente diventerebbe, non soltanto a livello di immagine, corresponsabile del successivo regime e questo allontanerebbe la speranza di cambiamenti veri, in qualche direzione civile e democratica. Il modello di intervenire e di porre poi il paese sotto tutela è stato sperimentato in Iraq e in Afganistan con i noti risultati.

La scelta di non intervenire, ma di aiutare i ribelli perchè possano combattere ad armi pari non è certo una scelta coraggiosa, ma probabilmente è la meno peggio, quindi la migliore fino a che non se ne vede un’altra.

GeriSteve


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