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Identificazione degli agenti in ordine pubblico

Di (---.---.---.205) 7 giugno 2013 09:15

Allora cercherò di essere più chiaro e, fermo restando i concetti che prima ho espresso, ribadisco quanto segue.

La sua opinione, sebbene rispettabilissima, non coglie nel segno. Essa presenta solo una vernice di plausibilità per il suo effetto slogan, ma è fallace perchè disancorata dal dato oggettivo che, in subiecta materia, è dato dalle norme.

L’asserzione “Qui non si parla dei confini della democrazia, che sono noti e vanno rispettati” è errata, perchè l’O.P. è proprio il concetto attraverso il quale si misura il confine di ogni democrazia.

Prova ne sia che gli stessi padri costituenti non vollero in alcun modo che tale concetto (O.P.) entrasse a far parte della Costituzione (Binni, Cianca, calamandrei, etc.).

Infatti, Lei non troverà la locuzione O.P. in nessun articolo della Cost., se non solo a partire dal 2001 (cfr. art. 117).

Così come non troverà, l’O.P. espresso in alcuna norma di legge, se non solo a partire dal 1988 (cfr. art. 159 comma II D.Lgs n.112/98).

Non sto a spiegarle perchè dellO.P. non v’è stata la normativizzazione e dopo, invece, si, in quanto non rilevante ai fini della nostra discussione.

Qui va solo rilevato che a cagione della polisemanticità del concetto, i confini della democrazia non sono per niente noti sul piano dell’O.P. (in senso materiale), così come esso è definito nella norma surrichiamata.

Per quanto riguarda, invece, l’aspetto delle FF.OO. cui Lei fa riferimento, anche qui la sua asserzione, alla luce del dato oggettivo costituito dalle norme, appare disancorata dal dato reale.

Quello che lei chiama rapporto fiduciario con lo Stato si chiama, tradizionalmente, rapporto di servizio.

E’ sostanzialmente un contratto che ogni pubblico impiegato contrae con la P.A. mercè un giuramento nel quale, al di là della sacramentalità della formula, si presta l’impegno ad osservare la Costituzione e le sue leggi, ergo, non si tratta altro che dell’impegno ad osservare la legge. Impegno che, incombe su ogni cittadino.

Anche in questo paese, finché permane lo stato di diritto (ahimé ancora per poco, alla luce delle intenzioni dichiarate di modificare la Cost.), il primato è dato dalla legge.

Ciò significa che le FF.OO. sono esattamente al pari di ogni altro cittadino.

Tutti, nello stato di diritto, devono osservare la legge.

Mi dispiace Signore, le piaccia o no, i conti si devono fare con i dati oggettivi, è dire, in un certo senso, che le FF.OO. sono maggiormente vincolate nei contesti di O.P., equivale a non dire nulla, se non frasi ad effetto.

In ogni caso, quand’anche per mera ipotesi discorsiva, si voglia accogliere la Sua tesi, va osservato che allorquando le FF.OO. caricano le folle, ciò è perfettamente in linea con gli impegni da essi assunti con la P.A.

Perchè?

Lo già spiegato nei miei precedenti scritti: perchè in tale materia (O.P.) ciò viene deciso dall’autorità politica. E’ il governo che decide come affrontare le folle manifestanti e ciò, per espressa disposizione di legge (cfr. Legge n. 121/81 e testo unico Leggi di P.S.).

Nella specie, pertanto, le FF.OO. hanno l’obbligo di caricare e, quando si carica, si fa uso di armi e, quando si fa uso di armi, ci si fa male.

Con questo, Le auguro buone cose e chiudo definitivamente, nella speranza di essere stato satisfattivo.


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