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Siamo senza soldi per colpa dell’euro?

Di Francesco Finucci (---.---.---.236) 31 maggio 2013 01:02
Francesco Finucci

Verrebbe da dire che siamo senza soldi perché siamo senza soldi. Ma siamo senza soldi perché li abbiamo buttati al macero, gettando con essi i risultati del vero scopo della finanza, quello di aumentare il grado di detenzione di liquidità da parte degli agenti economici a fronte di un quantitativo di risorse limitato. Mandando certo a puttane il fair value, ma cercando anche una forma di benessere generale senza togliere -con più o meno violenza- denaro a chi ce l’ha per darlo a chi non ce l’ha. Ovvio che la bolla scoppiasse, prima o poi, dematerializzando le attività di tutti i paesi terziarizzandole fino a scombinare i rapporti tra i settori. Se il terziario si mangia i primi due settori poi quando la bolla scoppia è ovvio che il danno percentuale è maggiore, perché hai un maggiore numero di salariati che è esposto a farsi salutare dai propri clienti perché "sacrificabile in tempo di crisi".
Era tutto sbagliato? Credo di no. Perché rivelava anche un volto umano, l’unica strada per dare a tutti senza togliere a nessuno. Il problema è che questi tutti o si sono presi più di quanto davvero abbiamo meritato, oppure hanno preso quello che non potevano permettersi, e alla fine non gli è rimasto niente. Andrebbe capito se alla fine qualcosa se ne è ricavato, e per fare questo probabilmente bisognerebbe scavare nei pochi tesoretti accumulati. In Italia potrebbe essere la cassa depositi e prestiti, ma di gente scappata con la cassa qui ce n’è tanta, quindi mi affiderei maggiormente ai fondi UE e alla BEI, o magari ad un tentativo di contrattare -se l’Europa riesce a farlo in maniera unitaria- con la Banca Mondiale per dare il via ad un piano unitario. Sperando che nel frattempo l’ESM non ci abbia portati alla guerra.


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