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Enel: all’assemblea degli azionisti la contestazione globale sulle scelte energetiche

Di Alessandro (---.---.---.93) 2 maggio 2013 15:07

Il 70% del fabbisogno elettrico del Cile oggi è soddisfatto da fonti fossili di importazione: la domanda è se sostenere questo modello, oppure dimezzare queste importazioni attraverso il nuovo idroelettrico. Perché l’alternativa a zero CO2 è il nucleare, dato che le altre rinnovabili non possono soddisfare questo fabbisogno.

Se il progetto Enel è stato approvato (con undici voti a favore e uno contrario) dalla commissione competente, in base alle normative vigenti, la questione è il progetto, o la normativa in vigore?

 

E così i comitati che manifestavano martedì a Roma hanno chiesto più investimenti su fotovoltaico ed eolico? Oggi, il Paese dove c’è più fotovoltaico ed eolico è la Germania, dove il carico di base è soddisfatto per la maggior parte da carbone e lignite, e dove il ministro dell’Ambiente, Peter Altmaier, ha presentato una proposta urgente: ridurre le tariffe per i nuovi impianti a fonti rinnovabili, in modo da risparmiare circa 200 miliardi in incentivi, dopo i 67 miliardi di euro già erogati ai proprietari di impianti a fonti rinnovabili (stima fatta alla fine del 2012), e contando i 250 miliardi di euro di incentivi promessi agli impianti già installati per i prossimi anni. Per produrre quanta elettricità? Il 4,5% dei 617 TWh complessivi nel 2012.

Il carbone e la lignite, che è un combustibile con maggiori emissioni del carbone, hanno assicurato il 44,5% del fabbisogno tedesco.

Se i comitati vogliono seguire il miglior esempio nelle rinnovabili, la strada è questa.


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