Il 70% del fabbisogno elettrico del Cile oggi è soddisfatto da fonti fossili di importazione: la domanda è se sostenere questo
modello, oppure dimezzare queste importazioni attraverso il nuovo
idroelettrico. Perché l’alternativa a zero CO2 è il nucleare, dato che le altre
rinnovabili non possono soddisfare questo fabbisogno.
Se il progetto Enel è stato approvato (con undici voti a favore e uno contrario) dalla commissione competente,
in base alle normative vigenti, la questione è il progetto, o la
normativa in vigore?
E così i comitati che manifestavano martedì a Roma hanno
chiesto più investimenti su fotovoltaico ed eolico? Oggi, il Paese dove c’è più fotovoltaico ed
eolico è la Germania, dove il carico di base è soddisfatto per la maggior parte
da carbone e lignite, e dove il ministro dell’Ambiente, Peter Altmaier, ha presentato
una proposta urgente: ridurre le tariffe per i nuovi impianti a fonti
rinnovabili, in modo da risparmiare circa 200 miliardi in incentivi, dopo i 67
miliardi di euro già erogati ai proprietari di impianti a fonti
rinnovabili (stima fatta alla fine del 2012), e contando i 250 miliardi di euro di incentivi promessi
agli impianti già installati per i prossimi anni. Per produrre quanta elettricità? Il 4,5% dei 617 TWh complessivi
nel 2012.
Il carbone e la lignite, che è un combustibile con maggiori emissioni del carbone,
hanno assicurato il 44,5% del fabbisogno tedesco.
Se i comitati vogliono
seguire il miglior esempio nelle rinnovabili, la strada è questa.