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Ma insomma, chi è veramente Beppe Grillo, e cosa c’è dietro?

Di (---.---.---.127) 17 marzo 2013 13:00

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Da vari artisti ultrasettantenni (Albertazzi, Celentano, Villaggio, ecc.) si sono levate espressioni di plauso incondizionato a Grillo ed al suo movimento di “rottura”.
Quasi in un abbraccio “simbiotico” con quegli slanci giovanili diretti a “travolgere” la vecchia politica.

Visti da vicino sono atteggiamenti che presentano vari risvolti tra il patetico e l’inquietante.
Nella storia non c’è traccia di giullare, comico, istrione, attore o autore di satira politica che, per quanto geniale e famoso, abbia mai concepito di mettersi alla testa di un movimento di riscossa popolare. E’ fisiologico che nel confronto tra generazioni la “vecchiaia” sia sinonimo di esperienza e la “giovinezza” sia trionfo di energia ed irruenza.

Niente di tutto questo.
Abbracciare, in modo “acritico”, un moto di rivolta dettato da rabbia e frustrazione è dissimulare il proprio “vorrei, ma non posso”.
Come “artisti” a fine carriera, inneggiare a Grillo è immaginarsi con lui sul proscenio a raccogliere gli applausi delle piazze.
Come “vegliardi”, ricordano quei nonni che, delusi anche dai figli, inseguono l’ultima chance puntando senza riserve sui nipoti.
Il tempo non cancella le Voci dentro l’Eclissi di uomini esempio di coerenza, impegno …


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