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Il gran rifiuto da Celestino V a Benedetto XVI

Di Geri Steve (---.---.---.166) 28 febbraio 2013 09:54

Dissento:
il paragone con Celestino V non regge: questi non era minimamente responsabile del marcio che ha trovato dentro la chiesa cristiana (allora non c’era distinzione cattolici-protestanti), mentre Ratzinger sì: lui proveniva proprio da dentro la chiesa, ad es. fu proprio lui, come capo sant’uffizio (ex-inquisizione) ad attuare l’insabbiamento di tuttte le faccende di pedofilia. Cose che Pietro da Morrone mai avrebbe fatto. Poi, insediatosi, fu proprio lui a nominare Bertone segretario di stato, consolidando quel marcio.

Può esserci al più un’analogia nell’essersi sentiti incapaci di cambiare la chiesa e nell’averlo riconosciuto pubblicamente, ma i due personaggi non sono paragonabili, perchè andavano in due direzioni opposte: Ratzinger è un reazionario, Pietro da Morrone era un frate francescano, che probabilmente credeva sinceramente in una chiesa povera e vicino ai poveri, come descritto nell’Avventura di un povero cristiano.

Paragonarli è quasi una bestemmia.

GeriSteve


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