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La Bibbia non dice quello che ci hanno fatto credere: parola di biblista

Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 26 gennaio 2013 16:06
Fabio Della Pergola

Screditare la Chiesa è legittimo in quanto organizzazione privata dedita alla mistificazione culturale, come il caso di Carlo Enzo mi sembra dimostrare ampiamente. Questo è naturalmente il mio punto di vista, che peraltro ho il diritto di esprimere; senza pretendere naturalmente che altri lo condividano. Ognuno tragga le conclusioni che più gli aggradano da quello che scrivo. E ognuno si avvalga del diritto di girare pagina se vuole.

Quanto alle parti contestate, cito dall’intervista pubblicata su Repubblica:

D.: Verrebbe meno l’idea cardine secondo cui nell’Antico Testamento c’è un Dio non solo unico, ma assoluto.
R. «Questo accade in una fase successiva. Quando finisce con il prevalere la maschera, ossia una lettura deviata della Bibbia, favolistica, irreale».

Quindi il concetto di un Dio unico e assoluto deriva da una interpretazione più tarda della Scrittura, lo dice il biblista intervistato, non io.

I reperti archeologici valgono (solamente) come indiscutibile conferma che, almeno fino al 400 a.C. per un ebreo era normale pensare al suo Dio accompagnato da una gentile signora... esattamente come qualsiasi altra popolazione dell’area mesopotamica dell’epoca. Il radicale monoteismo è successivo e non è ancora chiara la sua reale genesi.


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