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Mercato immobiliare paralizzato, manca flessibilità

Di (---.---.---.97) 13 novembre 2009 15:33

....tu invece di cosa saresti esperto?
Dal tuo intervento esaustivo e dettagliato contenente proclami alla "vade retro Satana" si capisce che non hai un briciolo di argomenti per controbattere quanto scritto nell’articolo...sarai mica un agente immobiliare che continua a ripetere che l’investimento immobiliare è un investimento sicuro e che l’immobile è destinato a crescere di valore al passare del tempo, quando invece il mercato è saturo di appartamenti oramai in vendita da più di due anni ed il loro numero è ulteriormente aumentato per effetto dei pignoramenti dovuti alla dilagante insolvenza dei mutui? oppure sei uno di quelli che, infinocchiato dagli agenti immobiliari, si è addossato un mutuo 30ennale o più per comprarsi quattro mattoni?
Questa crisi ristabilirà i giusti equilibri dando al denaro, inteso come denaro guadagnato col lavoro, il giusto valore. Costringerà chi vuole vendere le case a ridimensionare di molto le proprie pretese e chi pensava di guadagnare migliaia di euro in cambio di un servizio che di valore ha poco o nulla (gli agenti immobiliari, tanto per fare un nome, per i quali sei un cliente da trattare con i guanti bianchi quando devi tirare fuori i soldi, un rompic....oni quando li hai già pagati) a levarsi la giacca e la cravatta e a sporcarsi le mani per guadagnarsi da vivere come fanno tutte le persone oneste.

Io ho cercato casa per due anni ed in questo tempo sono diminuiti i prezzi, gli immobili in vendita sono aumentati ed è aumentata molto la disponibilità a trattare ma, nonostante ciò le case non si vendono. La vendita dello stesso immobile viene poi viene data in carico a più agenzie e questo la dice lunga in merito a quanto si è ridotta la possibilità di vendita di un immobile al prezzo richiesto.

In base alla mia esperienza reale posso confermare che quanto scritto nell’articolo costituisce la realtà dei fatti e continuare a sentir parlare di prezzi intorno al miliardo delle vecchie lire quando nell’ultimo anno il numero delle cassaintegrazioni è aumentato di 1 milione di unità, la stragrande maggioranza dei contratti di lavoro attualmente stipulati è a tempo determinato e 1.200 euro al mese sono considerate una buona retribuzione netta, mi ricorda molto la scena che vede l’orchestrina del Titanic continuare a suonare mentre la nave affonda


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