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Processo TAV: 26 condanne ma lo scherzo continua

Di Marco Cedolin (---.---.---.154) 5 marzo 2009 15:51
Marco Cedolin

Gentile Floris,
probabilmente se nel suo commento avesse portato qualche argomento concreto e lo avesse fatto con educazione, le avrei risposto che aveva equivocato il senso delle mie parole, vedendo in esse un attacco frontale verso i giudici tutti, mentre erano rivolte contro l’intero sistema giudiziario italiano.

Per quanto la cosa possa lasciarla basito, ho avuto occasione non soltanto di leggere una parte delle relazioni tecniche cui lei allude, ma anche di vedere in loco i meravigliosi effetti della "cura Cavet" e le assicuro che si tratta in entrambi i casi di esperienze illuminanti.
Non ho citato le "motivazioni" in virtù delle quali Cavet è stata assolta, solamente per non infierire sul penoso stato in cui versa la giustizia italiana. Dal momento che Repubblica citava "il giudice ha ritenuto invece che questi gravissimi danni siano stati causati da negligenza o imperizia, cioè siano colposi e il codice penale non prevede il reato di danneggiamento colposo. Da questa accusa perciò tutti gli imputati sono stati assolti". Nonchè come molti dei reati siano caduti in prescrizione durante il processo e la legge Galli del 99 abbia depenalizzato l’illecito impossessamento di acque pubbliche per usi industriali.

Vorrei altresì precisare che se la Redazione fosse interveuta per sanzionare qualcuno, avrebbe dovuto iniziare da lei che si è permesso di tacciare come "cazzaro da bar" l’autore di un articolo, dando esempio di estrema raffinatezza e bon ton. Così come tengo a sottolineare che questa mia replica è da imputarsi unicamente al rispetto che porto alla Redazione stessa, dal momento che non amo interloquire con i maleducati, essendo generalmente in faccende più serie impegnato.

Un saluto
Marco Cedolin


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