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Parlamentarie di Grillo: dov’è la democrazia?

Di Sandro kensan (---.---.---.5) 12 dicembre 2012 23:26
Sandro kensan

Non sono d’accordo con il commento ripetuto una decina di volte da Flores, da simpatizzante mi pare che il gruppo di Grillo sia veramente innovativo. Non seguo i giornali ma mi informo direttamente come viene permesso dalla Rete e devo dire che le "parlamentarie" sono estremamente innovative, tutta altra stoffa rispetto alle investiture dall’alto dei nostri parlamentari.

Segnalo questo messaggio di Grillo riguardo la roccolta firme per i ragazzi e ragazze del M5S che vogliono andare in Parlamento.

***

Fate attenzione ai tempi. Giovedì 6 dicembre il M5S, dopo le votazioni on line, riesce a predisporre le liste per il Parlamento in tutta Italia e può iniziare il processo di raccolta delle firme nelle diverse circoscrizioni. Nella stessa settimana la Commissione Affari Costituzionali alza bandiera bianca per modificare la legge elettorale attuale e ridurre il peso del M5S, o addirittura eliminarlo con regole ad hoc (come l’esistenza obbligatoria di uno Statuto a immagine e somiglianza di quello dei partiti). Esiste ancora un modo però per bloccare il M5S: il tempo. Va quindi in onda la manfrina del pdl contro la politica del governo appoggiata a 90 gradi per più di un anno, dall’IMU, all’aumento dell’IVA, all’aumento delle tasse. Rigor Mortis, offeso, si dimette da solo, senza essere sfiduciato dalle Camere, in modo assolutamente irrituale (forse anche incostituzionale). Invece di andare in Parlamento va da Napolitano. La data delle elezioni deve essere quindi fissata il più presto possibile per evitare l’innalzamento dello spread (?!). Al voto, al voto! All’inizio si anticipa a marzo, poi, perso ogni senso del pudore, a febbraio. Per la prima volta l’Italia va a votare anticipatamente senza che il governo in carica sia stato sfiduciato dal Parlamento e ci va sotto la neve, come per centomila gavette di ghiaccio, come se fossimo in guerra. Il tempo per raccogliere le firme diventa così per il M5S quasi impossibile. Pochissime settimane per decine di migliaia di firme. Per i partiti il problema non si pone. Loro, in quanto già in Parlamento, non devono autenticarne neppure una di firma e le liste dei candidati le faranno come sempre a tavolino, in un paio d’ore, tra un marsala e un caffè. Alla faccia della democrazia. Io non mi arrendo, ma ho bisogno di tutto l’aiuto possibile per organizzare nei due prossimi fine settimana dei "Firma day" in tutta Italia. Abbiamo il dovere di provarci. Se poi non ci riusciremo e resteremo fuori dal Parlamento, la responsabilità sarà dei partiti, del Governo, delle Istituzioni. Dovranno assumersi ogni responsabilità di aver impedito con un colpo di mano la partecipazione del M5S e aver fatto eleggere un Parlamento totalmente delegittimato con un’astensione superiore al 60%. Ci vediamo in Parlamento, o dentro o fuori. Sarà un piacere.


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