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Nucleare, sindrome nimby e innovazione

Di luigiduca (---.---.---.8) 9 marzo 2009 16:32

L’unica cosa su cui concordo sostanzialmente è che non debba essere un tabù parlare di nucleare. Per il resto io sono contrario per i rischi potenziali che comporta, per il fatto che è conveniente economicamente solo se occultiamo gran parte dei costi relativi nelle pieghe dei bilanci della difesa, come fa la Francia, e non considerando lo smaltimento corretto delle scorie: e anche con questi artifici non è detto che il trucco riesca. Inoltre la materia prima per far funzionare le centrali è già oggi in via di esaurimento.
Secondo me sarebbe più opportuno usare gli stessi soldi per sviluppare il geotermico (che in Italia non è mai realmente partito solo perchè non lo si è fatto partire) per rendere più efficienti le centrali esistenti e per costruirne di nuove a ciclo combinato ad alta efficienza, per spingere sul biogas e sulla cogenerazione da biomassa, per finanziare la micro generazione diffusa e per qualsiasi altra alternativa che ci porti ad un mix sostenibile per la produzione di energia. Quindi non è che l’alternativa sia solo il solare e l’eolico, criticati per la supposta "aleatorietà" di queste fonti.
Cordiali saluti


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