Non ho scelto il nome "Marco Carta" a caso, e non mi metto a discutere le sue dubbie capacità canore. Carta è in realtà un simbolo dell’arrivismo e della ricerca di popolarità che i media creano: una società svuotata che vuole solo apparire, divenire popolare. Non ce l’ho con lui, ma con chi crea il suo personaggio, e quelli come lui, permettendo che alla fine risultino fatti di cronaca più importanti i litigi nella casa del Grande Fratello anzichè le notizie internazionali.