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L’evoluzione della crisi siriana: dove va il Medio Oriente?

Di Damiano Mazzotti (---.---.---.160) 11 ottobre 2012 16:11
Damiano Mazzotti

La Turchia, Israele e alcuni stati arabi pieni di petrodollari hanno naturalmente interessi più ravvicinati e importanti, rispetto ai paesi occidentali. La destabilizzazione favorirebbe i paesi arabi più lontani da Israele.

In Afghanistan ci sono le terre rare necessarie per costruire computer, telefonini e nuove tecnologie elettroniche. In Iraq ci hanno guadagnato moltissimo le multinazionali del terrore: ci fabbrica armi, chi gestisce la sicurezza e chi ha preso in appalto le ricostruzioni.

I cittadini e gli stati non ci guadagnano mai nulla dalle guerre. Sono solo le banche, gli industriali e le multinazionali che ci guadagnano sempre. L’epoca della distribuzione delle terre ai soldati superstiti e vittoriosi è finita da un bel pezzo.


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