Risulta del tutto evidente che il signor Massy non è sardo e forse non lo sarà mai, anche per la palese ignoranza sulla storia sarda e sulle sue ancestrali sofferenze. Certamente il suo linguaggio e la violenza delle sue parole lo qualificano più di ogni altro commento. Forse Renato Soru non è immune da difetti, come tutti gli esseri umani del resto, ma la descrizione fatta dell’ ex governatore denota seri problemi di frustrazione personale di cui questo signore, con rispetto parlando, dovrebbe preoccuparsi. Forse Soru poteva essere solo il viatico per una Sardegna più moderna, magari più attenta all’ambiente e alle persone meno fortunate, all’avanguardi nell’istruzione e nella cultura. Ora torneremo nella palude dell’ignoranza e dell’affarismo più bieco, in mano ad un ectoplasma politico che corrisponde al nome di Ugo Cappellacci, un lacchè di Arcore contento di esserlo. Non essere sardi non è una colpa, non sentirsi sardi è un delitto. Ora il signor Massy potrà nuovamente trascorrere il suo ferragosto in un supermercato. Auguri