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Sei un assassino? Diventerai ricco grazie ai media! Ecco alcuni casi

Di illupodeicieli (---.---.---.198) 13 luglio 2012 14:09

Concordo sul fatto che il mercato è alimentato dalla richiesta: se poi si seguono queste inchieste tv, ci si accorge, a parte l’incazzo e l’ansia che ti assalgono "perchè questi scimuniti non vengono mai al dunque" e girano e rigirano 20 volte senza mai arrivare al sodo (tipo quel tale che parlerà ma "dopo la pubblicità), si tratta spesso solo di supposizioni. Che poi ci siano innocentisti o meno, è nella logica: rimane giusto poter esprimere la propria opinione senza ,per questo, finire dietro le sbarre o censurati o multati come accade invece nel caso uno volesse approfondire le circostanze dell’olocausto e contare i morti. Da dire che alcuni di questi assasini o presunti tali (che sono innocenti fino alla condanna definitiva) sono stati e sono trattati in guanti bianchi. Da perseguitato dalla giustizia in quanto fallito dico che loro, sì, possono guadagnare denaro vendendo interviste o scrivendo libri: chi viene condannato per fallimento niente di niente. Informatevi anche su indennizzi vari e somme e agevolazioni varie (per fare impresa) cui hanno diritto diversi ex carcerati. Per alcuni,a quanto ne so, è bastato fare anche un solo giorno di carcere per avere diritto a usufruire di tutte le agevolazioni e incentivi possibili per il suo reinserimento.Se invece,come il sottoscritto, sei condannato per bancarotta semplice, te la prendi in quel posto e stai zitto: lui ottiene finanziamenti o altro, io un corno. La morale la lascerei quindi da parte: loro hanno colto la palla al balzo e hanno trovato, alcuni almeno, dei buoni consiglieri e dei fan. Del resto un’accusa d’omicidio è diversa da una di fallimento.


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