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Berlusconi scende in campo. Di nuovo. Tutte le giravolte del Cavaliere

Di Vindice (---.---.---.39) 12 luglio 2012 15:43

La ridda di esternazioni fatte da Berlusconi,una contraria all’altra,non destano stupore e confermano la sua nota abitudine di negare oggi ciò che ha detto ieri,salvo poi inventarsi una nuova trovata domani. Non è un caso che ad annunciarlo sia stato incaricato proprio Alfano, a dimostrazione del fatto che la investitura del buon Angelino a segretario politico del PDL fu soltanto una farsa,come tutti avevano capito,e che lo scettro rimaneva saldamente nelle mani del monarca. Alfano non ha il quid,ebbe a dire il cavaliere,per far sapere ai suoi e agli elettori del PDLche Alfano è soltanto il suo segretario privato. E’ il Berlusconi di sempre,ben conosciuto entro le mura patrie e tristemente noto all’estero. Dispiace per Alfano cui non si addice certamente la livrea,ma è una sua libera scelta. Il possibile ritorno del cavaliere fa sghignazzare la Santanchè,se ne beano i direttori del"Giornale" e di "Libero",gongola Giuliano Ferrara,ma non sembra che nel PDL vi sia un generale entusiasmo,mentre Maroni,neo segretario della Lega,ironizza sulla discesa in campo e pensa a San Siro.Il che significa che che la Lega non rinnoverebbe l’alleanza con il PDL con Berlusconi di nuovo in sella, non lo farebbe Casini per la stessa ragione,per cui trovare alleanze è impresa ardua per il cavaliere. Ma la politica,anzi ciò che di essa resta,è invereconda per antonomasia e quindi può accadere di tutto,anche che l’elettorato tributi a Berlusconi un nuovo trionfo se la gente preferisce che si cancelli l’imu e si riducano le intercettazioni telefoniche,uniche e fragili leve di cui Berlusconi dispone e con le quali il cavaliere è quasi sicuro di attrarre le masse,purtroppo ignare o incuranti che il quasi ventennio berlusconiano, sommato ai precedenti decenni di allegra finanza,hanno sfasciato il Paese.Il governo Monti non è certamente l’optimum,ma è stata l’alternativa obbligata per evitare di finire nel baratro.Se ne avvide lo stesso Berlusconi che fu costretto a lasciare per tutelare la propria ghirba.Altro che senso di responsabilità!
Non casualmente Mario Monti ha parlato chiaro, ammonendo che la buriana non è ancora passata,ha ricordato che l’Italia con la credibilità internazionale aveva perduto anche quel minimo di rispetto di cui pure gode qualunque altro Paese del globo terraqueo,subendo addirittura che il suo primo ministro fosse umiliato e deriso.Ma evidentemente Silvio Berlusconi mette nel conto anche gli sberleffi se dovesse essere rieletto alla guida del Governo italiano. Ma per fortuna non è lui che può decidere,devono farlo i cittadini i quali dovrebbero avere imparato la lezione per capire che le chiacchiere,i finti doni e le promesse al vento portano al malaugurato epilogo del fallimento.


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