Evidentemente il lettore 150 non vuole prendere atto di qualche cosa.
Cito dall’articolo di Galeazzi (La Stampa):
"Recentemente hanno destato
scalpore le rilevazioni di un militare pentito sulla fine dei desaparecidos. A
partire appunto dalla testimonianza del
capitano di fregata Adolfo Scilingo che durante la dittatura aveva gettato
in mare da un aereo trenta persone
ancora vive (...): «La gerarchia ecclesiastica approvava questo metodo, perché era un
modo “cristiano e poco violento” di morire».
Questa testimonianza confermerebbe la denuncia di Verbitsky. Già solo queste due cose insieme dovrebbero - è la tesi del mio articolo - essere sufficienti ad attivare la magistratura argentina o quella internazionale a muoversi su una "ipotesi di reato" che sarebbe la complicità e l’omertà su uno sterminio di massa già dimostrato e comprovato per ammissione degli stessi militari argentini.
Ipotesi di reato non equivale a reato dimostrato, ma è certo che se nessuno ritiene di indagare non si arriverebbe di sicuro a fare luce sui reati stessi. E continuare a pensare che l’istituzione Chiesa debba essere sempre e comunque al di sopra della Legge e delle eventuali indagini della magistratura è semplicemente un obbrobrio giuridico.