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Berlusconi sfida il Colle: una frase

Di Damiano Mazzotti (---.---.---.156) 7 febbraio 2009 12:28
Damiano Mazzotti

Gentili Cittadine e Cittadini,
in questo momento di emergenza istituzionale e nazionale, vi giro l’importantissimo comunicato di un Comitato di difesa Costituzionale:

Care amiche ed amici,
  nella mail di ieri alla quale ho ricevuto numerose ed appassionate risposte, non ho volutamente fatto riferimento alla minaccia del Presidente del Consiglio Berlusconi di porre mano alla Costituzione se il Parlamento o altre istituzioni non si prostrassero ai suoi voleri: non avevo a disposizione la trascrizione testuale delle sue parole e volevo evitare di fare dell’allarmismo in una situazione già di per sè drammatica. Purtroppo tali parole sono state pronunciate e la reazione di molti media "indipendenti" appare tiepida se non complice. Ecco il testo come virgolettato su "Repubblica":
’’Non si può governare il Paese senza la decretazione d’urgenza. Sono assolutamente convinto che il paese è avanzato, ma con una sua architettura non adeguata ai tempi. Si può arrivare a una scrittura più chiara della Costituzione. Senza la possibilità di ricorrere a decreti legge, tornerei dal popolo a chiedere di cambiare la Costituzione e il governo’’
Di fronte ad una concezione palesemente anticostituzionale dei rapporti fra i poteri dello Stato, con un’esplicito riferimento all’uso legislativo ordinario dei decreti legge di mussoliniana memoria cfr. "leggi fascistissime" del 1925, è necessario avviare una forte mobilitazione sia a livello locale che nazionale.
Vi trasmetto il Comunicato stampa che gli amici di Ravenna hanno diffuso stamane e che condivido pienamente. Diffondiamolo il più possibile!
Alessandro MESSINA

Comunicato Stampa

Con Napolitano

Con la Costituzione in mano

 Uno scontro istituzionale senza precedenti sta scuotendo il nostro paese.

 Un appello del Presidente della Repubblica Napolitano al governo perché non emanasse un decreto anticostituzionale non solo è stato disatteso, ma esplicitamente e pubblicamente "stracciato".

 Crediamo che sia caduta, oggi, e definitivamente, la maschera di un governo cha fin dal primo giorno ha legiferato non fuori, ma contro la Costituzione della nostra Repubblica: con leggi che violano la dignità della persona ( la clandestinità considerata un reato, la denuncia di immigrati bisognosi di cure ma privi del permesso di soggiorno) e l’incostituzionalità della legge Alfano, che cancella l’articolo 3 della Costituzione e l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge.

Tutto questo era già una evidente aggressione alla nostra Costituzione, che si fonda sulla centralità e il valore della persona umana e l’uguaglianza e l’universalità dei diritti.

 Ma oggi si chiude il cerchio, con la diretta aggressione al Presidente della Repubblica, reo di avere fatto il dovere a lui richiesto dalla Costituzione, di avere esercitato il ruolo obbligatorio di garante della legalità costituzionale e di arbitro super partes.

 Ed è proprio questo che un governo illiberale non tollera, di avere limiti e controlli, di non essere "absoluts", assoluto, sciolto da vincoli, limitato da altri poteri, quelli della magistratura, che, con una sentenza definitiva, ha indicato la strada che la famiglia Englaro può seguire, così come non tollera la funzione di garanzia del Presidente della Repubblica.

 Il presidente del Consiglio oggi ha rotto gli indugi. Se Napolitano non firma il decreto, ha detto in modo esplicito che cambierà la Costituzione. D’altra parte, da venti anni, ormai, l’obiettivo è quello, come indicava con chiarezza il piano di Rinascita di Gelli: non migliorare, ma stravolgere la Costituzione, arrivare alla Repubblica Presidenziale, al Presidente eletto direttamente dal popolo. Il capo e il suo popolo. Una storia nota e già vista.

 Abbiamo al governo chi vuole ripeterla.

 Chiediamo alla cittadinanza in tutte le sue articolazioni e forme associative e a tutte le forze politiche di opposizione, in Parlamento e ovunque, di dare vita immediatamente ad una vasta e coesa mobilitazione per la difesa della Costituzione, per fermare una preoccupante deriva antidemocratica, da fermare, ognuna e ognuno di noi, con la Costituzione in mano.

 Maria Paola Patuelli presidente del Comitato in Difesa della Costituzione di Ravenna

Angelo Morini Vice Presidente

 Ravenna, 6 febbraio 2009



Alessandro MESSINA
 


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