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Prostituzione in Italia. Facciamo finta che non ci sia…

Di mabo (---.---.---.92) 8 febbraio 2009 17:49
 
Ho pensato molto all’opportunità di esimermi dal commentare un articolo di questo tenore, per evitare polemiche che preferisco non fomentare, su argomenti così delicati, che forse dovrebbero essere affrontati da specialisti (Psicologi, Sociologi, Pedagogisti), categorie delle quali non faccio parte.
Ma una forza interna mi impedisce di sottrarmi al commento.
Sono in pieno disaccordo sull’ineluttabilità di questa pratica che vede l’uomo acquirente e la donna merce di scambio. L’affermazione che essendo una pratica sempre esistita, quindi naturale, non giustifica la sua perpetuazione in eterno.
Se vogliamo fare un parallelo, potremmo parlare di schiavitù che in tempi non molto lontani veniva considerata “normale”, pratica consolidata nei secoli ma non per questo non combattuta e in molte società sconfitta.
A prescindere dalla maggioranza di schiave sottoposte a queste pratiche, non credo nella libera scelta di questa “professione”, e qui mi riferisco all’influenza deleteria più o meno consapevole dell’ambiente familiare e/o sociale, e/o economico che risultano essere determinanti.
 
Sarebbe come dire che la figlia di una prostituta sarà geneticamente predisposta.
Allora daremmo ragione a chi sostiene la teoria innatista come unica degna di rispetto.
 
Domanda : Che cosa significa libera scelta quando chi decide di intraprendere una simile carriera non ha gli strumenti per comprendere a cosa va incontro?
E non parlatemi delle studentesse che lo fanno per pagarsi gli studi universitari, perché anche in questo caso “è una necessità” determinata da ingiustizia sociale.
 
Non sarebbe auspicabile, invece, rompere questi meccanismi perversi che si auto generano bloccando lo sviluppo umano.
 
Emancipare la società significa liberarla da certe vecchie pratiche anche se questo costa fatica e tempo.
Uomini e donne devono incontrarsi e scegliersi liberamente e non comprarsi o vendersi.
So che risolvere una questione così delicata non è una cosa semplice ma vi chiedo di risparmiarmi l’epiteto di utopista.
 
La sessualità libera e consapevole è una delle poche pratiche umane non soggette a restrizioni politico religiose, educhiamo i nostri figli a meditare su queste cose e daremo il nostro contributo allo sviluppo.
 
Un saluto
Mauro Bonaccorso
 

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