è normale il cortocircuito tra pochezza umana e fanatismo verso gli animali.
sempre più ricorrente.
chi non accetta la sfida al confronto, alla gara tra uguali, si rifugia nell’amore morboso per il cane, il gatto, la tartaruga.
il commento di quel walhalla (sic) in questo senso è esemplare: mentre auspica deportazioni chiede come sta il cane.
più che razzismo, qui si tratta di inadeguatezza piscologica. più delle ottusità scritte mi preoccupa questa deriva: la sudditanza annunciata dalla frase "sono meglio le bestie che i cristiani".