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Perché il TAV è un’occasione imperdibile

Di (---.---.---.162) 5 dicembre 2012 14:19

caro Enzo
la mia era una semplice comparazione: un tratto ferroviario (Milano-Roma) che sembrava inutile e inutilizzato è diventato di primaria importanza quando da normale è diventato veloce.
Non sono solo i passeggeri ad avere bisogno di viaggiare veloci, la stessa necessità ce l’hanno anche le merci!
In Cina stanno costruendo la ferrovia che da Shanghai andrà a Pechino ... ed i treni viaggeranno a 900 km all’ora.
Per non parlare della linea "merci" che già unisce Pechino ad Amburgo (e che poi prosegue anche su Busto Arsizio)
Insomma in giro per il mondo stanno POTENZIANDO le ferrovie, spostando i traffici dalla strada alle rotaie ...
Noi siamo esattamente al centro del più grande progetto EUROPEO (di 10 corridoi ben 4 dovrebbero attraversare l’Italia) ma invece che cercare di accelerare il progresso, stiamo bloccando tutto.
Così continueremo ad avere sempre più camion e sempre più inquinamento.
Se il problema è la CORRUZIONE e/o la SPECULAZIONE, allora affrontiamo quel problema, ma condannare il progetto perché COSTA ... non mi sembra un buon motivo.
Tutto costa, a questo mondo: certo bisogna vedere di farlo costare "il giusto".
Ma se vogliamo ostacolare qualsiasi cosa che abbia un costo, allora non costruiremo più nè un ponte, nè una strada, nè una scuola, nè un ospedale.
Fammi fare un’altra considerazione: quando è stato aperto il porto di Gioia Tauro, le navi sbarcavano a Gioia Tauro i containers che poi proseguivano su Milano CON IL TRENO.
Poi però i nostri politici hanno deciso di FINANZIARE l’autotrasporto, penalizzando la FERROVIA, così oggi non ci sono più treni da Gioia Tauro a Milano ... ma non ci sono nemmeno più navi (almeno, non così tante come in passato) che scalano Gioia Tauro e la possibilità per l’Italia ed i suoi porti di essere concorrenziale ai porti del Nord Europa ce la siamo giocata.
Quindi sul MARE potevamo essere vincenti, ma abbiamo ceduto il timone ai nord-europei.
Sull’AEREO potevamo essere vincenti (con MALPENSA 2000) ma tra liti interne (Alitalia docet) ed incapacità gestionali, anche qui abbiamo ceduto il timone agli aeroporti del nord-europa (la metà delle merci ITALIANE in esportazione partono da aeroporti NON italiani). Ed oggi come oggi non abbiamo NESSUNA Compagnia Aerea "italiana" per le merci!
Sulla FERROVIA i progetti c’erano e qualcuno li stava portando avanti, ma poi è stato tutto affossato (ed ancora oggi i NO-TAV sono "vincenti")
Ci rimangono montagne di CAMION sulle nostre strade ... così i TRASPORTI in Italia costano di più, il che significa che i prodotti italiani sono sempre MENO concorrenziali sui mercati esterie e fra poco tutte le nostre aziende chiuderanno ... ma la val di Susa sarà salva.
Quanto al CIF/FOB ... sono da poco rientrato da Hong Kong dove ho scoperto che i francesi (vendendo CIF) hanno il 54 per cento del mercato del vino, mentre gli italiani (vendeno exworks) sono solo al 3 per cento.
Però i responsabili della logistica delle aziende italiane (come giustamente dici tu) si ostinano a vedere il trasporto come un problema e non un valore ...
E allora cosa vogliamo farci?
Chi è causa del suo mal pianga se stesso.
Continuiamo a farci del male ... visto che va bene così!
Paolo


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