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Di Pietro/Napolitano: come distogliere l’attenzione dall’accordo Letta-Veltroni

Di Rocco Pellegrini (---.---.---.2) 29 gennaio 2009 19:38

il vero punto del contenzioso riguarda, e Di Pietro lo dice esplicitamente, il fatto che Napolitano abbia firmato il lodo Alfano.
Ora, come ben sai, quella legge è stata approvata dalla camera e dal senato.
Il presidente della repubblica avrebbe potuto rinviarla alle camere, come fece Scalfaro e solo Scalfaro nella storia della repubblica.
La legge prevde che se le camere approvano per la seconda volta la legge rinviata allora il presidente deve firmare perchè la nostra è una repubblica parlamentare e non presidenziale.
Dunque Napolitano ha deciso di non stressare le istituzioni sottoponendole ad uno scontro violento dove lui stesso diventava una delle parti in causa.
Come ricorderai Napolitano è stato eletto soltanto dall’Ulivo e sarebbe stato facile per Berlusconi definirlo un presidente di parte che si prestava a lotte politiche.
Questo avrebbe drammatizzato il quadro politico e Napolitano è un uomo che cerca sempre di creare un clima collavborativo per quanto possibile.
Dunque ha scelto di non immischiarsi nella politica diretta e, secondo me, ha fatto bene.
La si può pensare differentemente: è legittimo e comprensibile.
Ma di qui a dire che ha comportamentio mafiosi, suppur attraverso il sofismo del silenzio, ce ne passa.


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