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Cosa succede alla Terra? CO2, causa dello squilibrio climatico

Di (---.---.---.51) 22 febbraio 2012 17:40

Paolo, per quanto mi riguarda accolgo con estremo piacere la sua sintesi.


Sono perfettamente consapevole che il problema nucleare sia essenzialmente politico e che quasi sempre venga trattato con superficialità, che rispecchia in genere la poca consapevolezza dell’argomento della nostra classe dirigente e la sua mancanza di lungimiranza. Potrei aggiungere un’ulteriore nota polemica al quadro, così capisce quanto in fondo le posizioni siano vicine: tra i Parlamentari Italiani c’è una bassissima incidenza di politici con formazione scientifico/tecnica e questo spiega molte cose.

Ma se l’intento di spiegare, serenamente e senza spaventare, non parte da chi è del settore o comunque ha interessi al rilancio del nucleare, ma da chi deve venire? Quelli del CIRN, che giustamente tirano l’acqua al loro mulino, possono concretamente sperare che un giorno gli stessi politici che la buttano in caciara abbiano un moto di dubbio e lascino spazio ad argomentazioni rigorose, la cui diffusione si fa invece di tutto per bloccare?

Mi sembra di capire che l’autrice dell’articolo non sia una donna di idee rigide ma che anzi abbia auspicato un dibattito volto a sviscerare la questione, negli ovvi limiti della divulgazione che deve rimanere il più possibile semplice per essere efficace, Spero di non interpretare in modo scorretto il suo pensiero nel ricordare che parlava di politici che dovrebbero ascoltare di più i tecnici, se non sbaglio. Rimanendo su questo presupposto di base, cioè che i luoghi di discussione non sono tutti uguali e che a volte se ne trova anche qualcuno in cui confrontarsi serenamente, e avendone trovato uno in cui serenamente esporre le proprie tesi, è possibile trattare l’argomento senza toni e argomentazioni da tribuna politica, che tra parentesi danneggiano proprio il CIRN? O si deve buttare tutto in caciara, sempre, perché altrove non era possibile parlare liberamente? Mi ricorda il paradosso di un noto politico italiano, un tempo presenzialista televisivo nonostante non avesse grandissimo seguito elettorale, il quale ogni volta che aveva un microfono a disposizione passava intere ore a lamentare che non lo facessero parlare, invece di utilizzare efficientemente il tempo a sua disposizione per esporre il suo pensiero.

Lei trova utile alla causa energetica del nostro paese, questione estremamente delicata e pressante qualsiasi siano le posizioni sul nucleare, buttarla in termini di aborti, sifilide ed elezioni del leader del mondo, con bastoni e carote aggiunte? Le faccio presente che, almeno questa volta, questo tipo di argomentazione non è stato introdotto da un fan di Di Pietro e credo sia oggettivo. Cosa accada altrove conta poco in questa sede, imo.

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