In questo discorso ci sono parecchie variabili non secondarie, tra cui una generale assenza di leadership che premia Monti ma non necessariamente la stabilità futura di governo. Poi si dà per scontata la monoliticità dei partiti ma anche qui la realtà è diversa. Il Pd ad esempio vede diverse anime contrapposte e su temi non secondari (religione, energia, sindacato, lavoro, welfare, etica, etc.). Il Pdl cerca di capire tra tanti ex di qualcosa se c’è qualcosa o qualcuno che unisce oltre Berlusconi. Poi Monti. Tra tante possibilità, vista l’età ci potrebbe essere anche una candidatura a Presidente della Repubblica.
I partiti non sono monolitici e non sono pochi, addirittura in parlamento si moltiplicano. Come si vede la situazione è confusa tanto che il punto non è tanto tagliare "le estreme" quanto che il paese e la politica interna ed estera trovino nuove e più credibili basi, in assenza delle quali la nave va alla deriva.