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Il naufragio di un Paese

Di (---.---.---.148) 21 gennaio 2012 22:26

Caro Di Paolo,
io non faccio polpettoni e tanto meno ideologici, sono assolutamente laico e apartitico, tuttavia essendo nato negli anni trenta ho attraversato periodi storici epocali e ora sono in grado di fare un bilancio degli avvernimenti che ho vissuto e che ho vissuto non passivamente come tanto troppi italiani ma cercando sempre di essere informato e di capire senza preconcetti di qualsiasi natura.
Ciò che so mi consente di fare bilanci. La somma algebrica di quello che è stato il fenomeno del’68 ci dà un risultato assolutamente negativo per il sangue che fu sparso allora, sangue di innocenti, per il terrore nel quale per lunghi anni ha reso cupa la vita della nazione, e per le conseguenze con le quali oggi facciamo i conti. Nessuno può negare che oggi siamo l peggiore Paese d’Europa, siamo detentori di tutti i record negativi, abbiamo annientato tutto il tessuto produttivo di dimensioni rispettabili, abbiamo la peggiore macchina giudiziaria, siamo ultimi per cultura e onestà, siamo ultimi per infrastrutture .Il presente è tragico ma il futuro già nell’immediato lo sarà ancora di più. Quello che stiamo vivendo ora, lo abbiiamo programmato allora e nel mio piccolo me ne rendevo conto lucidamete e tentavo di farlo capire ma il regime di allora non me lo consentiva. Il ’68 ci ha lasciato un Paese con un territorio impresentabile e con una popolazione altrettanto impresentabile anche per stupidità che continua ad opporsi ad ogni tentativo di modernizzazione e di normalizzazione. Cesare Zaccaria


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