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Quando il giornalismo è roba per pochi

Di (---.---.---.196) 3 gennaio 2012 01:03

l’esame di Stato mi auguro lo faranno quelli che vorranno iscriversi all’Ordine "dopo" agosto 2012! io lavoro da 15 anni come free lance, ho regolarmente versato i miei contributi all’INPGI gestione separata, collaboro con varie testate; se non supero l’esame a Roma cosa facciamo, perdo i contributi versati?????? questa è una follia!
Sono pubblicista perché non ho mai voluto dare l’esame a Roma, mi nego a essere giudicata da sconosciuti, quando sono i direttori che accettano le mie proposte emi fanno lavorare a fare di me una professionista, tutti i giorni!
Poi non ho capito. Quando studiavo all’Università la mia Facoltà ha cambiato ordinamento: noi del vecchio ci siamo laureati con il nostro, mica ci hano fatto iniziare gli studi daccapo! e le maestre diplomate hanno continuato a lavorare anche quando è stato obbligatorio essere laureati per accedere alla professione, mica hanno chiesto loro di laurearsi! e se cambiassero la maturità classica mi chiamerebbero per rifarla?! Da quando le regole sono retroattive????
Non vedo perché gente con 10-20-30 anni di lavoro regolarmente pagato, con contributi all’INPGI regolarmente versati debba fare un esame di Stato ed essere giudicato da gente che magari lavora da meno tempo! che ai vari Ordini regonali si portino le prove del lavoro realizzato, delle dichiarazioni dei redditi e dei contributi versati all’INPGI e che si venga passati d’ufficio all’elenco professionisti. PErché alla fine questo siamo: professionisti che vivono esclusivamente di giornalismo, anche se il gusto italiano per la complicazione e il disinteresse per il merito fatica a riconoscerlo


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