Che la Bibbia ebraica fosse un testo razzzista e ultranazionalista non c’e’ alcun dubbio. Cito da: L’arte
della guerra nella Bibbia:
T.R. Hobbs, Piemme:
Nel Deuteronomio
sono fissati i criteri a cui Israele si deve attenere nei confronti dei nemici
vinti. Non si tratta di criteri uniformi: il comportamento sarà diverso, a
seconda che le città espugnate si trovino al di fuori della Terra Promessa,
oppure entro i suoi confini. Nei confronti delle prime, le regole che Israele
deve seguire sono queste: «Dovrai passare a fil di spada ogni maschio adulto;
le donne, invece, i bambini e il bestiame e tutto quello che vi è nella città,
tutte le sue spoglie le riserverai per te come bottino. Godrai del bottino dei
tuoi nemici che Jahve, tuo Dio, ti avrà concesso. Così tratterai tutte le città
distanti da te».
Ma diverso è il caso di quelle su cui pesa l’inespiabile
torto geografico di trovarsi entro il perimetro della [Terra] Promessa: nella
«nazione che Jahve, tuo Dio, sta per darti in eredità non lascerai alcuno in
vita: devi votare all’anatema Etei ,
Amorrei, Cananei, Ferezei, Evei, Gebusei, come ti ha ordinato Jahve tuo Dio,
affinché non ti insegnino a praticare tutte le cose abominevoli che essi fanno
alle loro divinità. Pecchereste contro Jahve, vostro Dio!» È vero che di tanto
in tanto i figli di Israele si distraevano da questi pressanti inviti al
genocidio, ma proprio per questo Jahve li puniva duramente.